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mercoledì, dicembre 21, 2005

Una memoria...

Racconta Gino Paoli al "Corriere della sera" di oggi:

"...parte della famiglia di mia madre morì infoibata. I miei parenti non erano militanti fascisti, erano persone perbene, pacifiche. Ma la caccia all’italiano faceva parte della strategia di Tito, che voleva annettersi Trieste e Monfalcone. I partigiani titini, appoggiati dai partigiani comunisti italiani, vennero a prenderli di notte: un colpo alla nuca, poi giù nelle foibe..."

e ancora:

"...Una parte della nostra famiglia è finita nelle foibe e di queste cose per decenni non si è parlato. E la sinistra porta una responsabilità culturale, perché il partito doveva coprire la connivenza dei partigiani rossi con la strategia di Tito. Vedrai che ci vorrà un altro mezzo secolo perché le passioni si spengano e se ne parli liberamente..."

Dopo queste dichiarazioni , mi preme ringraziare questo cantautore, anche se ha idee molto distanti dalle mie, per la memoria storica importantissima di cui ci ha fatto dono.